
Ci si lamenta o si trattiene il fiato.
Ricercatori dell’Università di Singapore hanno analizzato le reazioni di 56 persone chiedendo loro di immergere le mani nell’acqua ghiacciata il più a lungo possibile.
Coloro ai quali era stato concesso dire “Ahia!” resistevano di più al dolore.
Questo accade perché esprimere verbalmente il proprio disagio intenerisce con i messaggi di dolore che arrivano al cervello e dunque la percezione del dolore stesso risulta meno intensa.
Un test seguito all’Università di Jaèn, in Spagna mostra che anche trattenere il fiato è utile: peccato che funzioni solo se si inizia a trattenere il fiato prima che che cominci lo stimolo nervoso (dunque questo metodo non è valido per gli infortuni casuali).
L’ha ripubblicato su Antonella Lallo.
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