
La disinformazione è sempre esistita, nei vecchi e nuovi media. Ma è con la diffusione delle nuove tecnologie di comunicazione (smartphone in primis) e l’esigenza di un flusso continuo di notizie che il fenomeno delle bufale sul web ha raggiunto nuovi livelli di importanza.
Ogni giorno l’utente di internet si imbatte in un’enorme quantità di fonti di informazione, siano esse giornali online, blog o post sui social.
Generalmente leggerà di sfuggita i titoli, scorrendo lungo la pagina.
Ma anche quando aprirà un articolo, nel 55% dei casi la sua permanenza non durerà più di 15 secondi.
Leggiamo sempre più notizie in modo sempre meno approfondito, ed è proprio questa mancanza di attenzione a permettere alle notizie false di proliferare.
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